Asprinio di Aversa - C’era una volta, un vigneto alto 15metri …e c’è ancora!
- Scritto da GIANLUCA TOMMASELLI
L’Asprinio di Aversa, storico vitigno autoctono, a bacca bianca la cui coltivazione secondo alcune fonti risale al 1400, è oggi coltivato nelle pianure a Nord di Napoli, che abbracciano 19 comuni in provincia di Caserta e 3 in provincia di Napoli come descritto dal disciplinare della DOC ‘Aversa Asprinio’ approvato nel 1993.
Tipicità di questo vitigno, è un suo antico sistema di allevamento denominato “Alberata Aversana”, che obbliga le viti a svilupparsi in altezza arrampicandosi a dei tutori, in particolare alberi di pioppo ed olmo, fino a circa 15 metri di altezza, e tutte le lavorazioni di cui la pianta necessita, dalla potatura alla raccolta, vengono effettuate con l’utilizzo di altissime scale, che pesano circa 70 kg e vengono spostate a mano dagli operatori.
Tale tipico sistema di allevamento, lasciava molto spazio tra i filari di viti, e rendeva quindi possibile la coltivazione contestuale di altre produzioni, sia orticole che frutticole. Oggi tale sistema di allevamento viene sostituito da sistemi più pratici e dalla gestione più economica, ma per fortuna questa antica tradizione è ancora oggi visibile nei territori di coltivazione dell’Asprinio.
Il vino Asprinio che deriva dalla lavorazione delle uve, è un vino bianco prodotto nelle versioni ferma e spumantizzata, si presenta con un colore giallo paglierino intenso, con un profilo aromatico caratterizzato da note tipiche agrumate, e con intensi sentori minerali; il gusto è tipicamente fresco ed acidulo, come anticipato dal nome delle uve, e di lunga persistenza con grande concentrazione di sali minerali.
La spiccata acidità di questo vino unito ad equilibrata sapidità, consente l’abbinamento con antipasti in particolar modo fritture e piatti a base di pesce, è classico l’abbinamento con prosciutto crudo e la mozzarella di bufala. Consigliata una temperatura di servizio di circa 8-10°C.