Dalle stelle alle stalle: la Croazia non è più un paradiso per le vacanze low cost. Alle radici di un crollo inaspettato, causa troppi rincari.
I sentori c’erano da qualche anno, quando la Croazia veniva snobbata un po’ da tutti. Gli ultimi dati confermano il preoccupante calo del turismo in uno dei paesi della ex Jugoslavia, tra i più colpiti dall’effetto euro.

Certo, la pandemia non ha aiutato, e l’era post Covid-19 mette a dura prova i tentativi di rialzarsi in questo periodo di crisi un po’ in tutta Europa, ma ciò che sta colpendo molti vacanzieri è il grande rincaro dei prezzi. Al di là di posti da urlo, paesaggi mozzafiato, un mare top e la grande ospitalità nei confronti soprattutto degli italiani, la Croazia si era sempre differenziata per i suoi prezzi competitivi. Ora non è più così.
L’istantanea dell’ultimo report del noto quotidiano locale Slobodna Dalmacija è un altro allarme che si aggiunge a quelli di un recente passato che evidenziato come La Croazia non è più un paradiso per le vacanze low cost.
Quanto è lontano il 2019
Il caffè a Rovigno ha superato i due euro, uno Spritz è arrivato a sette: può sembrare normale visti gli altri posti, ma in Croazia non era mai stato così. La cartina di tornasole arriva dagli affittuari privati di Dubrovnik: altro che pienone a giugno, tante, troppe, case libere anche a luglio. E le stime di agosto non promettono nulla di buono, tutt’altro. Il trend al negativo sarà confermato per tutta l’estate.

Siamo lontanissimi dal record di turisti del 2019, il crollo degli alloggi privati preoccupa sempre di più: le prenotazioni in questo inizio di estate parlano del 15% in meno. Quindici, una percentuale che si ripete in maniera non certo positiva anche nel caso dei rincari: troppe pee le tasche dei turisti, che preferiscono altro. Vero è che su boiking.com sono quasi tremila le proprietà nella città di Dubrovnik su Booking.com rispetto ai 2500 di qualche anno fa, il che significa che sono comparsi nuovi edifici, ma il problema è che, causa inflazione, non si riescono più ad affittare come prima.
Il forte rallentamento delle prenotazioni, sottolinea il quotidiano Slobodna Dalmacija si è verificato a maggio per giugno, e a giugno per luglio. L’inflazione, la crescita dei prezzi, l”esplosione’ degli appartamenti sono tutti segnali negativi, così come le disdette. Anche perché è aumentata l’offerta. Alcuni paesi limitrofi con la Croazia, vedi il Montenegro, l’Albania, perfino alcune zone della Grecia, offrono pacchetti molto più economici. Secondo Slobodna Dalmacija una famiglia di quattro persone pagherebbe in Croazia 1.200 euro per una settimana di vacanza, ma potrebbe arrivare anche a 4.000 in albergo, il doppio rispetto a Egitto e Tunisia: altro che vacanze low cost.