Congedo 104 di 2 anni: cosa succede ai contributi, sono utili per la pensione? Tutto quello che bisogna sapere prima di fare domanda

Prima di chiedere il congedo di 2 anni previsto dalla legge 104, è indispensabile sapere cosa succede ai contributi per la pensione.

Il congedo di 2 anni è una delle possibilità che la legge 104 prevede per alcuni lavoratori dipendenti. Tuttavia è bene sapere cosa succede, in questo periodo di pausa, ai contributi previdenziali. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.

Congedo retribuito 104
Congedo 104 e contributi Ansa foto (Lastampadelmezzogiorno.it)

La legge 104 del 1992 garantisce ai lavoratori disabili almeno al 74% la possibilità di avere ogni mese tre giorni di permesso retribuiti oppure una riduzione dell’orario giornaliero. La stessa possibilità è data non solo ai lavoratori affetti da disabilità certificata ma anche a coloro che devono assistere un familiare con disabilità certificata grave. Anche costoro possono fruire di due ore di permesso ogni giorno o di tre giorni al mese per assistere il coniuge, il convivente di fatto, i figli, i genitori, i fratelli o un familiare entro il terzo grado di parentela.

Non solo: il lavoratore che assiste un familiare disabile grave può anche chiedere 2 anni di congedo retribuito. Il congedo può essere fruito tutto in un volta oppure frazionato fino al raggiungimento di 24 mesi complessivi nell’arco di tutta la carriera. In questi 24 mesi di pausa dal lavoro, il dipendente continuerà a ricevere il suo stipendio ma cosa accade ai contributi utili al fine della pensione?

Congedo e contributi: ecco cosa succede

In Italia l’età pensionabile è 67 anni con almeno 20 di contributi: questo ha stabilito la legge Fornero. Che cosa accade a chi, per assistere un familiare, deve prendere due anni di congedo dal lavoro? Perderà i contributi e, quindi, dovrà lavorare due anni in più per poter andare in pensione? Vediamo cosa dice la vigente normativa in materia.

Congedo e contributi
Cosa succede ai contributi durante il congedo 104 (Lastampadelmezzogiorno.it)

Durante i due anni di congedo retribuito per assistere un familiare con disabilità grave, il dipendente non perde assolutamente nulla: per due anni gli verranno versati i contributi figurativi utili alla pensione. Pertanto, in base alla sua età e alla sua situazione specifica, potrà andare in pensione a 67 anni come previsto dalla legge Fornero oppure potrà beneficiare di una delle tante misure di prepensionamento in vigore in Italia. In tal senso non cambia niente: i due anni di congedo previsti dalla legge 104 non cambiano nulla in termini di contributi.

Ciò che cambia, in alcuni casi, è l’importo della pensione che si raggiungerà. Alcuni lavoratori, in pratica, potrebbero avere delle penalizzazioni. Infatti per il 2023, in seguito alla rivalutazione dell’8,1%, l’importo annuale  complessivo – cioè la somma del reddito e dell’accredito dei contributi  figurativi- non può superare i 53.687 euro  così suddivisi: 40.336 euro annui di indennità e 13.320,65 euro di contribuzione figurativa. Pertanto chi ha un reddito annuo superiore a 40.336 euro naturalmente andrà a perderci perché riceverà di meno e gli verranno versati meno contributi. Questo significherà un assegno un po’ più basso quando andrà in pensione. Nessuna penalizzazione, invece, per i lavoratori con un reddito annuo pari o inferiore a 40.336 euro.

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