Gli esperti hanno scoperto nuovi benefici per chi segue questo regime alimentare: ecco come aiuterebbe a ridurre il rischio di demenza
Sappiamo bene quanto sia importante seguire un regime alimentare sano. Ne va del nostro benessere, della nostra salute. Il nostro corpo ha bisogno di energia per poter svolgere le attività quotidiane in modo efficiente. E quell’energia deriva anche da un comportamento alimentare sano.
Per questo, prendersi cura di se stessi parte anche da questa prerogativa. Tra le diete più sane c’è sicuramente la dieta mediterranea. Sono numerosi, infatti, i benefici che è in grado di apportare alla nostra salute.
Gli alimenti che fanno parte della suddetta dieta, infatti, contengono molte vitamine e hanno proprietà antiossidante. Questo regime alimentare consente di contrastare il proliferare dei trigliceridi nel sangue, riducendo anche il pericolo di ictus e infarti. È una dieta varia e completa, su cui gli scienziati si sono concentrati molto negli ultimi anni, per approfondirne i benefici.
Dieta mediterranea, individuati nuovi benefici
Una delle ultime ricerche sul tema, apparsa sul Guardian e su BMC Medicine, potrebbero costituire una via per spianare la strada alla prevenzione di disturbi seri.
Nello specifico, questa scoperta potrebbe essere un apri via per nuovi trattamenti preventivi della demenza. Un’alimentazione ricca di alimenti sani come verdure, noci, cereali integrali, frutti di mare ecc., potrebbe contribuire a ridurre il rischio di sviluppare demenza di quasi un quarto.
Proprio uno degli esperti che hanno lavorato alla ricerca in questione, ha sottolineato quanto la demenza sia un problema che interessa milioni di persone in tutto il mondo. Poche sono le cure per questo disturbo così serio. Lo studio ha coinvolto 60 mila persone della UK Biobank. I ricercatori, per ognuno dei volontari, hanno tenuto conto del pericolo genetico di demenza. In 10 anni di sperimentazione, gli scienziati hanno osservato 882 casi di demenza.
In chi seguiva la dieta mediterranea, avrebbero individuato un rischio al di sotto del 23% di sviluppare tale malattia, rispetto a chi seguiva altri regimi alimentari. Tuttavia, alcuni esperti si sono mostrati scettici su questo studio, in quanto è stato condotto solo su un gruppo di europei, mentre sarebbe opportuno, a detta degli studiosi, allargare gli esperimenti su altre popolazioni.
Un altro studio, simile a quello sopraccitato, ha confermato le proprietà benefiche di questa dieta, mostrando una riduzione del 25% del pericolo di sviluppo di problemi cardiaci o morte prematura.